Pécs è un luogo davvero speciale. Non soltanto per il suo clima mediterraneo e le sue impareggiabili bellezze naturali, ma anche per la diversità culturale, frutto di quasi due millenni di storia. Usanze e arti, gastronomia e religione: la città stessa è la prova vivente che la coesistenza pacifica può fare miracoli.
Passato e presente fianco a fianco
I serbi, in cerca di protezione dall’invasione turca, trovarono ai piedi del Mecsek non solo un rifugio ma anche una casa. Tanto che a partire dal XVIII secolo la cultura serba fiorì, ma durante la guerra d’indipendenza di Rákóczi i serbi si allontanarono dalla città e anche il vescovo trovò altrove una nuova sede. Pertanto, alla fine del XIX secolo, molti serbi non vivevano più in città. La chiesa serbo-ortodossa dei Santi Andronico e Giunia e il campanile annesso, costruita nel 2015, si trovano in via Zrínyi. Una delle particolarità dell’edificio è l’iconostasi, che occupa l’intera parete e fu donata da Szentendre, centro della vita culturale e religiosa serba, ai serbi che vivono in città. Nello stesso anno, nella cappella consacrata a San Simeone Stilita, fu inaugurata una mostra permanente sull’arte ecclesiastica serba della regione Baranya.